Oasis LIVE Varie Pogba e i guai con l’antidoping che possono costare quattro anni

Pogba e i guai con l’antidoping che possono costare quattro anni

Paul Pogba, giocatore della Juventus, è risultato positivo nei controlli antidoping dopo il match con l’Udinese (altre partite bianconere pronosticate e quote, clicca qui). Partita di agosto andata benissimo per la Juventus grazie ai gol di Chiesa, Vlahovic e Rabiot e Pogba era tra i convocati. Di fatto, Allegri non ha voluto parlare di lui, “su questo tema non posso rispondere finché non si chiude la questione” ha risposto ai giornalisti. Il centrocampista rischia la condanna a quattro anni,. come richiesto dalla Procura antidoping. Le controanalisi svolte hanno confermato la positività a sostanze dopanti. Brutta storia per l Juventus, l’allenatore ha dichiarato che messaggia spesso con il centrocampista francese. Nell’Ansa leggiamo la notizia anche di un altro sportivo punito pesantemente dall’antidoping, la Procura ha richiesto due anni di squalifica per il pattinatore su ghiccio Daniel Grassi, ha saltato tre controlli antidoping.

Pogba e l’iter giudiziario

La procura antidoping, si legge su tuttomercatoweb, ha richiesto al squalifica a quattro anni dopo la conclusione dell’iter processuale. La scoperta di uso di sostanze proibite è stata scoperta lo scorso 20 agosto e pensate che il giocatore non ha nemmeno giocato, nonostante fosse in panchina non ha sostituito nessuno. Paul Pogba, si legge in diversi giornali, può difendersi e di fatto sta preparando con i suoi legali e agenti una contromossa difensiva. Le controanalisi che hanno confermato la positività sono state svolte in un laboratorio romano dell’Acqua Acetosa. Il giocatore oltre a quattro anni di squalifica dovrà pagare anche delle sanzioni nel caso non ci sia patteggiamento. Esiste un tribunale nazionale antidoping, tra sanzione e sospensione a rischio anche il contratto con la Juvents. Per il centrampista vale fino al 2026 ed è di otto milioni di euro l’anni con lordo fino a 10 milione grazie al Decreto Crescita. Pogba che percepisce un salario minimo sulla base di un accordo collettivo (circa 42 mila euro lordi) si potrebbe veder risolto il contratto per giusta causa. Avvocati al lavoro per evitare la maxi squalifica, si vuole una riduzione della pena e, intanto, il giocatore si difende, vuole dimostrare di non aver preso nessuna sostanza dopante nella piena coscienza e intenzione.

Tutta colpa dell’ormone della giovinezza? Scopriamo che cos’è

Su Gazzetta.it approfondiamo il perché Pogba difende la sua inconsapevolezza sulla possibilità di aver preso sostanze dopanti. Il centro di controllo doping infatti ha scoperto nelle provette la positività al Dhea, chiamato anche Ormone della giovinezza. Si tratta di un insieme di sostanze utilizzate per creare integratori che migliorano le capacità energetiche, la fertilità post 35 anni, migliorare l’aspetto cutaneo e alleviare la depressione. Un farmaco e un insieme di sostanze che prendoo il nome di Deidroepiandrosterone vietate in Italia dal 2021, tra i motivi c’è anche l’uso inappropriato a scopo di doping sportivo. Le questioni aperte intorno a Dhea sono molte, facendo una ricerca in rete, invece a livello di uso nello sport le posizioni sono comuni, rientra tra le sostanze sconsigliate e vietate da prendere. In altri paesi il Dhea può essere assunto e può essere contaminatore voluto e non di altri prodotti riconosciuti dal protocollo sportivo. Intorno a questi temi si svilupperòà la tesi difensiva del giocatore, insomma ha preso sostanze dopanti in malafede o in buonbafede? La risposta richiederà il coinvolgivmento nelle varie interrogazioni anche dello staff sanitario della Juventus. Prossimi aggiornamenti sportivi su: www.oasilive.it

Related Post